Il teatro queer degli anni ’70: Mario Mieli, il collettivo Nostra Signora dei Fiori, Alfredo Cohen

31
marzo

“Il teatro queer degli anni ’70: Mario Mieli, il collettivo Nostra Signora dei Fiori, Alfredo Cohen” a cura di Francesca Puopolo

Intervento del Prof. Luca Rollè, facoltà di Psicologia: “Espressione e ruolo di genere nel travestitismo”

Mario Mieli (Milano, 21 maggio 1952 – 12 marzo 1983) è stato un attivista italiano, teorico degli studi di genere. È considerato uno dei fondatori del movimento omosessuale italiano. Conosciuto ai più come autore del saggio Elementi di critica omosessuale pubblicato da Einaudi nel 1977, nel 1974 fondò a Milano i Collettivi Omosessuali Milanesi. Fu uno dei primi a contestare apertamente le categorie di genere vestendosi quasi sempre con abiti femminili. Si dedicò anche al teatro, mettendo in scena opere che scandalizzarono il pensiero dell’epoca come lo spettacolo La Traviata Norma. Ovvero: Vaffanculo… ebbene sì! (1976).
Alfredo Cohen (Lanciano, 8 ottobre 1942 – Tunisi, 2 dicembre 2014) fu tra i primi attivisti del Fuori! (Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano), la prima associazione in Italia attiva nella lotta per i diritti degli omosessuali nata negli anni ’70, e fu anche redattore dell’omonima rivista.
Iniziò l’attività teatrale nel 1974 a Torino con lo spettacolo di cabaret Dove vai stasera amico?, nel quale interpreta un’antologia di personaggi gay. Sullo stesso tema realizzò altri spettacoli negli anni successivi. Nel 1977 firmò i testi e le musiche del suo album Come barchette dentro un tram, prodotto da Franco Battiato e Giusto Pio e due anni dopo, nel 1979, sempre con Franco Battiato e Giusto Pio scrisse 2 canzoni: Roma Valery. Quest’ultima dedicata alla transessuale Valérie Taccarelli diventò, rimaneggiata, Alexanderplatz cantata da Milva nel 1983.

 

Ingresso libero con tessera