Privato: UN-NORMAL / Da vicino nessun@ è normat@?

05
marzo

Esiste una “normalità” di corpi, sentimenti, sessualità? O è vero che a ben guardare, da vicino, nessuno è normato, nessuno è perfetto?

Altera ha deciso di dare vita a una rassegna cinematografica che indaga i temi di genere e di “normalità”, che osserva gli stereotipi per riflettere, per approfondire le tematiche inerenti l’identità e il ruolo di genere nella società contemporanea.

Le proiezioni saranno precedute da un aperitivo, a partire dalle 19.00. Inizio film alle 21.00.

Ingresso Up To You riservato ai soci Arci e confederate. Appuntamento a CasArcobaleno, via Bernardino Lanino 3 A, Torino.

IL CALENDARIO

Giovedì 5 marzo / The Rocky Horror Picture Show

Interviene Francesca Puopolo, attrice, speaker e co-drammaturga di Queer Picture Show. Francesca introdurrà il film di questa sera e racconterà, attraverso letture e immagini, la performance Queer Picture Show e il suo legame con la celebre pellicola in programma.

The Rocky Horror Picture Show  – Regia di Jim Sharman. Commedia, Fantascienza, Horror, Musicale. Gran Bretagna 1975. Durata 100 minuti.

Il film è tratto dallo spettacolo teatrale The Rocky Horror Show del 1973, di Richard O’Brien, e racconta la storia bizzarra di due fidanzatini che restano bloccati con la macchina in un bosco a notte fonda e durante un temporale. Cercano aiuto in un castello. Qui il Dott. Frank-N-Furter svela loro che sta realizzando una nuova creatura, Rocky: un uomo alto, biondo e di bell’aspetto.

I due giovani amanti saranno travolti da una serie di eventi fuori dal normale: entrambi conosceranno l’amore carnale grazie allo scienziato Frank, saranno coinvolti in atti promiscui e spettacoli teatrali controversi.

Alla fine di questa interminabile notte di follie, tra omicidi, orge e fughe aliene, che ne sarà dei due fidanzati?

Giovedì 2 aprile / Normal + In her shoes

Normal  – Regia di Adele Tulli. Documentario. Italia, Svezia 2019. Durata 70 minuti.

Quali sono i rituali, i desideri, i comportamenti legati al genere e alla sessualità? I gesti e i ruoli che spesso senza accorgercene condizionano le nostre identità?

Normal è un viaggio tra le dinamiche di genere nell’Italia di oggi, raccontate attraverso un mosaico di scene di vita quotidiana dal forte impatto visivo, dall’infanzia all’età adulta. Un caleidoscopio di situazioni di volta in volta curiose, tenere, grottesche, misteriose, legate dal racconto di quella che siamo soliti chiamare normalità, mostrata però da angoli e visuali spiazzanti.

Con uno sguardo insieme intimo ed estraniante, il film esplora la messa in scena collettiva dell’universo maschile e femminile, proponendo una riflessione – lucida, e provvista di ironia – sull’impatto che ha sulle nostre vite la costruzione sociale dei generi.

Per cercare un nuovo significato a quella che ogni giorno e spesso senza troppo pensiero (e cuore) definiamo normalità.

In her shoes –  Regia di Maria Iovine. Cortometraggio, documentario. Italia 2019. Durata 19 minuti

In un mondo ribaltato in cui le donne ricoprono ruoli di potere e gli uomini si occupano della famiglia, Domenico si racconta alla figlia a partire da un tenero ricordo. In una lettera rivive la gioia della sua nascita, la sua infanzia, i sogni di una famiglia felice, ma anche le rinunce dolorose di padre e marito che hanno soffocato le sue reali aspirazioni e desideri.

Attraverso immagini d’archivio, In Her Shoes riscrive la Storia: gli uomini uniti in un movimento di liberazione. Le immagini del nostro passato non raccontano più chi siamo, ma qui ci lanciano una sfida. Cosa avrebbero fatto gli uomini se si fossero trovati nella posizione delle donne? Si sarebbero uniti per far sentire le loro voci? E le donne sarebbero state a guardare o avrebbero preso coscienza del loro privilegio?

 

Giovedì 7 maggio / Diktatorship – Fallo e basta!

Diktatorship – Fallo e basta! – Regia di Gustav Hofer, Luca Ragazzi. Documentario. Italia 2019. Durata 85 minuti.

Gustav e Luca vivono insieme da molto tempo, ma un giorno, a colazione, una battuta di Luca instilla in Gustav il timore che il compagno sia (insospettabilmente) maschilista. I due iniziano allora, tra il serio e il faceto, un cammino di analisi sociale – attraverso interviste a psicologi, sociologi, politici, scrittori e persone comuni – diretto a farci capire quanto la società italiana induca i singoli maschi, ancorché (apparentemente) di ampie vedute, a essere inconsapevolmente discriminatori nei confronti delle donne.

 

Giovedì 4 giugno / La scomparsa di mia madre

La scomparsa di mia madre – Regia di Beniamino Barrese. Documentario. Italia 2019. Durata 94 minuti.

Il film ritrae Benedetta Barzini, uno dei volti più significativi della moda italiana e internazionale degli anni Sessanta, a 75 anni, stanca dei ruoli in cui la vita l’ha costretta e decisa a lasciare tutto per raggiungere un luogo lontano, dove non essere mai più trovata. Esordisce nella moda in modo assolutamente casuale, venendo notata in una via di Roma dalla direttrice di Vogue Italia. È sufficiente l’invio di una fotografia alla casa madre a New York, all’attenzione della caporedattrice Diana Vreeland, per iniziare, a vent’anni, la carriera di modella con un servizio fotografico di Irving Penn. Ma questa è solo la prima vita di Benedetta Barzini. Nonostante il successo, l’insoddisfazione di essere considerata solo una pretty face è già presente nel suo animo. Rientrata in Italia negli anni Settanta, lascia l’attività di modella, diventa attivista dell’estrema sinistra e inizia a lottare per l’uguaglianza di genere e contro la mercificazione del corpo femminile. Inizia una carriera di giornalista militante e, a partire dagli anni Novanta, insegna antropologia della moda con un approccio radicalmente femminista e anticapitalistico.

 

Per informazioni:

Altera info@alteracultura.org / 011 7650051