TFF OFF VI edizione 2016 / Recensione

Nessuno ci può giudicare

Nessuno ci può giudicare

Steve Della Casa – 2016
60’
Italia
Festa Mobile

Con questo docufilm lo spettatore viene calato nell’atmosfera del periodo a cavallo tra gli anni 50’ e 60’ in cui si affermò il successo travolgente tra i giovani dei cosiddetti “musicarelli”, film a basso costo e di poche pretese artistiche che traducevano in immagini la musica leggera di quegli anni e avevano come protagonisti i cantanti del momento come Gianni Morandi, Rita Pavone, Adriano Celentano.
Nessuno ci può giudicare (titolo ripreso da uno dei successi dell’epoca interpretato dalla Caselli) rappresenta il fenomeno che contribuì, come racconta il regista Steve della Casa, a dare voce ad una generazione che nei modi di vestire, nel linguaggio, nelle abitudini si poneva in discontinuità rispetto alla generazione precedente segnata dal dramma della guerra e dalle fatiche della ricostruzione. Era, questa, l’Italia del boom economico in cui dominavano l’ottimismo, la spensieratezza, la voglia di vivere.
Ma, nello stesso tempo, il film rappresenta anche un momento di transizione verso un’epoca di ben maggiore rottura col passato, preannunciata anche dal diffondersi delle nuove sonorità del beat di importazione anglosassone. Un’epoca diversa, più complessa e problematica nella quale sarebbero emerse molte delle contraddizioni che l’entusiasmo acritico del boom, del benessere sempre più diffuso, del nascente consumismo avevano posto in ombra.
E sembra di capire che il regista, più che soffermarsi in un’operazione nostalgia, abbia voluto con il suo lavoro ricordarci che dobbiamo vivere ogni periodo storico con entusiasmo, senza mai focalizzarci sul passato e neanche dimenticare del tutto…

Virginia Rocco