TFF OFF 2014 / Recensione

Diplomatie

Diplomatie

Regia Schlöndorff, Festa Mobile – Torino incontra Berlino

Una regola d’oro è che per fare un buon film hai bisogno di una buona storia. Diplomatie, ultimo lavoro di Schlöndorff, sicuramente ha dalla sua una storia vera poco conosciuta ma di grande impatto.
1944: l’occupazione tedesca di Parigi sta per concludersi. Gli alleati hanno sbarrato la strada a ogni rinforzo e ogni giorno si fanno più vicini alla capitale francese. Ma Hitler, sempre più sconfitto e solo, non può permettere che l’occupazione simbolo della sua folle guerra finisca così. I tedeschi ritirandosi hanno avuto l’ordine di far saltare in aria Parigi, cancellare i suoi monumenti, la sua storia e soprattutto la sua Resistenza al potere nazista.

A dar l’ordine appena prima della ritirata dovrà essere il Generale von Choltitz, militare esperto, ma ormai anziano e malato, della Wehrmacht. Il console svedese Nordling, intrufolatosi nel suo alloggio, cercherà di persuaderlo a salvare la città e permettere a Parigi di vedere un’altra alba.
Nonostante il film sia tratto da una piéce teatrale molto statica e si regga più sul dialogo e il confronto tra i due protagonisti che sull’azione (presente, ma in piccole dosi), la cinepresa rende la storia dinamica e viva, un giallo dai ritmi sostenuti e colpi di scena, nonostante la luna di miele di vostro cugino a Parigi vi abbia in qualche modo anticipato il finale.
La profondità del conflitto e la necessità del confronto tra i due protagonisti è reso dagli attori Klaussner (von Choltitz) e Dussolier (Nordling).

Un giallo atipico, che smonta i punti cardine del genere (come il fatto di non conoscere il finale, l’azione, i frequenti cambi di scenario) ma che inchioda lo spettatore allo schermo fino all’ultimo. Un film profondo che si interroga sul senso della Storia e sul potere dei singoli uomini di modificarla.

Roberto Origliasso