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TFF OFF 2015

Durante le giornate del Torino Film Festival (20 – 28 novembre 2015), il TFF OFF sarà aperto presso la sede ARCI Torino in Via Verdi 34, tutti i giorni dalle 14 alle 18.

Ritorna il Torino Film Festival, e con lui il TFF OFF: anche quest’anno, lo sguardo fuori da ogni schema sulla kermesse torinese, di cui nessuno sentiva particolarmente bisogno ma di cui non potrete mai più fare a meno!

Per questa quarta edizione Arci Torino e Altera hanno in serbo appuntamenti pomeridiani, incontri con i protagonisti del festival, e voglia di confrontarsi con gli spettatori.
E come tutti gli anni, vi invita a seguire il programma e il lavoro della nostra redazione tanto su questo sito che sulla nostra pagina Facebook

Il TFF OFF nasce nel 2011, in occasione della 29esima edizione del Torino Film Festival, con l’obiettivo di offrire uno spazio alternativo di discussione e confronto sul TFF, per dare alla cittadinanza la possibilità si esprimersi e confrontarsi su uno dei principali eventi culturali della Città.

Lo spazio OFF è stato concepito come luogo di confronto orizzontale, lontano dai riflettori, dove gli appassionati di cinema possono incontrare i protagonisti del Festival e costruire una riflessione critica sulla rassegna, in un flusso orizzontale di saperi e opinioni.

Il TFF OFF è uno spazio complementare al Torino Film Festival e allo stesso tempo inedito, dove si incontreranno ospiti del Festival (registi, sceneggiatori, etc) al di fuori delle sale cinematografiche e si proporranno presentazioni, documentari, mostre e incontri tematici, con un programma di eventi collaterali al Torino Film Festival che fornirà quindi un supporto logistico alla kermesse cinematografica torinese.

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Dalle 14.00 alle 16.00 vengono realizzate le interviste con registi e protagonisti del TFF, mentre dalle 16.00 alle 18.00 lo spazio è aperto a incontri, presentazioni, proiezioni…

Per tutta la durata del TFFOFF, inoltre, sempre presso la sede Arci Torino sarà allestita la mostra “Filastin”, tavole del vignettista palestinese Naji al-Ali, a cura del Comitato di Solidarietà con il Popolo Palestinese di Torino. La mostra, una trentina di tavole, prende spunto dal libro “Filastin” (Eris ed.) Filastin in arabo significa Palestina.

Naji al-Ali è uno dei suoi figli e ancora bambino ha dovuto lasciarla per diventare profugo, come la maggioranza dei palestinesi, a causa della proclamazione dello Stato d’Israele. Filastin è la terra in cui non ha potuto fare ritorno ed è il centro di tutta la sua opera artistica ma, come afferma lui stesso, «non solo nel senso geografico, ma anche umano e simbolico, cioè la causa giusta ovunque sia nel mondo».

Naji al-Ali è stato assassinato a Londra nel 1987 per quelle idee politiche che ha espresso con forza nelle sue opere ogni giorno della sua vita, lavorando per le maggiori testate giornalistiche del mondo arabo. Il suo obbiettivo era quello di avere un dialogo diretto e quotidiano con chi viveva la sua stessa realtà: dal Campo Profughi palestinese alle grandi città arabe. Handala, il suo personaggio più importante, il bimbo che mostra le spalle a chi le ha voltate al popolo palestinese e rivolge lo sguardo solo al dolore della sua gente, è una vera e propria icona della resistenza palestinese ed è popolarissimo nei paesi arabi come nel resto del mondo.
Ancora oggi Naji al-Ali è sicuramente uno dei vignettisti più importanti della storia del mondo arabo. Alla sua morte ha lasciato un’eredità di migliaia di vignette. Eris Edizioni con un attento lavoro di restauro ha riportato all’aspetto originario, cioè come furono pubblicate dai quotidiani, 175 vignette. Filastin si arricchisce anche di una sincera e sentita prefazione del vignettista italiano Vauro Senesi.

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