TFF OFF 2015 / Recensione

Aqui em Lisboa – Episódios de vida de uma cidade

Aqui em Lisboa – Episódios de vida de uma cidade

Dominga Sotomayor, Denis Côté, Gabriel Abrantes e Marie Losier – 2015
88′
Portogallo
Onde

Nel 2013, per festeggiare il decimo anniversario, Il Festival di Cinema Internazionale, IndieLisboa, ha chiesto a quattro registi di documentare la città di Lisbona. Dopo due anni si proietta sullo schermo “Aqui em Lisboa”. È il risultato di diverse visioni della capitale ottenuto raggruppando quattro cortometraggi. Ogni corto ha un genere diverso: finzione, documentario, commedia e fantastico.
1) “Los barcos” di Dominga Sotomayor. Un’attrice viene in città per sostituire il regista che non ha potuto presentare il suo film. Il giorno dopo decide di attraversare il fiume Tago per raggiungere Almada. Si avventura tra i pescatori ed alberga in una casa umile e con poche risorse. Un uomo solitario le fa compagnia. La ricerca della semplicità. La fuga della metropoli. La questione del Fado e la sua scomparsa in quell’ambiente. Questa finzione mostra quello che c’è nel margine a sud di Lisbona: pescatori dimenticati e un ambiente sconosciuto.
2) “Excursões” di Denis Côté. Rispecchia la vita di alcune guide turistiche. Un corto con pochissimi dialoghi senza continuità, che mette in rilevanza il legame tra due sorelle e due vicini. La presenza dell’attrice Joana de Verona fa superare l’aria appesantita della routine di una delle guide.
3) “Freud und friends” di Gabriel Abrantes. Probabilmente il corto più surreale del film. Oltre ad essere una commedia potrebbe essere considerato patafisico. Una neuroscienziata riesce attraverso una nuova tecnica a riprodurre su uno schermo i sogni del suo fidanzato sfigato che fa di cavia. I vari sogni permettono al fidanzato di credersi potente e bello, ma sempre presente in scene assurde dove è perseguitato dalla sua futura cognata, da sua madre che riesce a comparire in modi e posti bizzarri e da pesci cantanti. Immagini oscene e divertenti che riescono a ritrarre le complessità dei sogni. Gabriel Abrantes introduce addirittura degli spot pubblicitari relativi a prodotti portoghesi e parodie che ricordano Woody Allen.
4) “L’oiseau de la nuit” di Marie Losier. L’ultimo corto, in cui sirene transessuali fanno uno show in spiaggia e si fanno desiderare da pescatori. Vengono così richiamate le vecchie storie narrate dai navigatori del cinquecento, in cui esseri marittimi comparivano in posti remoti, ma anche un sonetto rilaborato di Camões. Un corto leggermente psichedelico in cui compaiono gli uccelli della città e la fantasia prende posto, mostrando una faccia di Lisbona che fra i portoghesi è ancora tabù.
Un film non eccezionale, ma che può essere interessante per chi conosce la capitale al di là dei posti turistici, e che in tutti i casi rappresenta bene il cinema indipendente portoghese.

Marianne Fonseca