TFF OFF 2013 / Recensione

Club Sandwich

Club Sandwich

di Fernando Eimbcke, Messico, 2013, 82′

Sezione TFF 2013 – Torino 31

Hector ha 14 anni ed è in vacanza con sua madre Paloma in un residence deserto per la bassa stagione. Tra di loro c’è grande complicità e così trascorrono le giornate insieme, a prendere il sole e a ordinare club sandwich al servizio in camera.

Un giorno arriva Jazmin con la sua famiglia e il tranquillo scorrere della vacanza madre-figlio viene interrotto. Tra Hector e Jazmin nasce subito l’attrazione fisica e da quel momento ogni scusa sarà buona per avvicinarsi e fare i primi “esperimenti” sessuali. Dal canto suo, la mamma del ragazzo avrà non pochi problemi a abituarsi alla nuova situazione. Durante il film, infatti, Paloma si trasforma da centro del mondo di Hector a terzo incomodo nelle avventure erotiche del figlio.

Nonostante la grande lentezza, che pesa soprattutto nella prima metà del film, quella incentrata sul rapporto tra madre e figlio, Club Sandwich riesce a raccontare con ironia e tocco gentile una di quelle vacanze “di passaggio” che capitano solo a 14 anni. Da questo punto di vista, questa pellicola ne ricorda un’altra, presentata quest’anno nella sezione ‘Festa Mobile’: The way way back/ C’era una volta un’estate. In entrambi i casi, infatti, la vacanza è il “set” in cui avviene la crescita emotiva e umana del ragazzino protagonista e di conseguenza si riorganizzano i rapporti con gli adulti (The way way back) e con la propria madre (Club Sandwich).

Il film, opera terza del messicano Fernando Eimbcke dopo Duck Season e Lake Tahoe, ha vinto la 31ª edizione del Torino Film Festival.

di Sara Minucci