TFF OFF 2012 / Recensione

The international sign for choking

The international sign for choking

Sezione TFF 2012: Onde

Categoria TFFOFF: Zuppa d’anatra

Il film si potrebbe riassumere così: Josh, giovane hipster americano, con aspirazioni artistiche della serie “faccio il videomaker e ho il mac”, si trasferisce a Buenos Aires per cercare una ragazza e lavorare a un non meglio identificato progetto. Vive da un’affittacamere argentina e intrattiene un affair con la sua vicina di stanza nullafacente, Anna, americana anche lei. Trova l’amore o forse no, o forse chi se ne frega.
Non è la miglior trama del TFF ma il film, tra quelli proiettati finora nella sezione onde, si rivela uno dei migliori: per cominciare almeno una trama ce l’ha, cosa da non sottovalutare al giorno d’oggi, i personaggi hanno un loro spessore e la fotografia, giocata su continui cambi di messa a fuoco, valorizza le ambientazioni interne e il guardaroba colorato (e invidiabilissimo) del protagonista.

Josh ha anche un paio di occhiali simile al mio: la cosa mi ha fatto un po’ preoccupare per la piega che ha preso la mia vita ultimamente, ma questa è un’altra storia

Vedo gente, faccio cose e non mi tolgo il berretto di lana neanche in camera mia, nemmeno quando fa caldo e giro in maglietta. E faccio anche molto sesso. Se vi immedesimate in questo genere di personaggi (o li invidiate), potrebbe davvero diventare uno dei vostri film preferiti. Consigliato comunque anche a tutti gli altri per la sceneggiatura e lo stile “ti prego insegnami a essere figo come te, Sundance Festival!”, perché in fondo c’è un eterno adolescente con le cuffie che sparano gli XX ad altissimo volume in ognuno di noi. Si tratta solo di saperci convivere. E di non esserne succubi, almeno che non siate registi che puntano al Sundance davvero. Allora va bene.

Roberto Origliasso