TFF OFF 2012 / Recensione

Leones

Leones

Sezione TFF 2012: TorinoFilmLab

Categoria TFFOFF: Fuori

Premessa necessaria. Sono un’entusiasta di natura e se un film mi piace molto è la fine. Ho aspettato che passassero parecchie ore dalla visione per accendere il mio portatile e buttare giù queste righe, sperando che il tempo raffreddasse un pochino il mio entusiasmo e mi aiutasse ad essere un più oggettivo.
Ma non è servito.

Leones è il film più bello tra quanti ho visto al TFF ed è il primo lungometraggio di una regista argentina di soli 28 anni. Jazmin Lòpez è un nome da tenere veramente in mente.

Come la regista spiega poco prima della proiezione, il film ha dei richiami all’opera di Gus Van Sant, che emrgono soprattutto nel montaggio e nella scelta stilistica di utilizzar una sola cinepresa che accompagna Sofia, e i suoi amici, con pochissime eccezioni, come la scena girata sott’acqua.
La cinepresa ci dipinge uno scenario da favola: un bosco di alberi e sensi di colpa che ha il sapore della redenzione.
Lo scopo dell’escursione dei ragazzi si svela agli spettatori passo dopo passo, portato alla luce dai dialoghi e da una registrazione audio.
Il gruppo procede smarrendosi e ritrovando un passato da esorcizzare. Un anno prima un incidente in cui sono rimasti coinvolti, ha causato la morte di uno di loro. I sopravvissuti in qualche modo si sentono responsabili della loro sopravvivenza e vivono con uno strisciante senso di colpa.
I sommersi e i salvati in salsa argentina insomma.
Si cambierà paesaggio e atmosfere quando, finlamente, i protagonisti arriveranno al mare, meta a cui erano diretti all’epoca dell’incidente e che rappresenterà, forse, la liberazione e il perdono.

Paesaggi mozzafiato, Bach e Sonic Youth sostengono il flusso continuo di pensieri e parole. Da vedere e rivedere e rivedere.

Grazie sottotitolatori per aver rovinato una proiezione che altrimenti sarebbe stata splendida.

Se trovate la Lòpez in giro per il festival fermatela e parlateci. Le fa davvero piacere!

Roberto Origliasso