TFF OFF 2012 / Recensione

Feed me with your words

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Sezione TFF 2012: TorinoFilmLab

Categoria TFFOFF: 50 sfumature di sfiga

Matej è un uomo di successo che si muove tra Lubjana e New York. E’ un padre di famiglia amorevole e ha una bella moglie tutta poche calorie e pane integrale.
Il suo mondo non è così perfetto come sembra: una chiamata del padre lo costringerà ad affrontare il passato da cui stava scappando.
Fin qui niente di originale: il protagonista ha un fratello la cui malattia mentale i genitori fanno di tutto per nascondere e negare, l’anziana madre perde i colpi e a portare avanti la baracca rimane il padre scorbutico. Con il quale, giusto per non farsi mancare niente, non parla più da dieci anni.

Matej e il padre all’inseguimento del fratello in fuga a Trieste, ossessionato dalla ricerca della grafia di Gesù (wtf?!), sono l’occasione per Martin Tuk (sloveno a Trieste) di affrontare presente, passato e futuro, che dividono la narrazione in tre parti ideali. Riprese tra la campagna slovena e quel gioiellino di città che è Trieste ci gettano a capofitto tra barboni redentori, alfabeti perduti e lettere glacolitiche sparse tra fogli di quaderni ingialliti e soffitte (ricordate Cuore sacro di Ozpetek?). Un po’ poliziesco, un po’ dramma famigliare ci insegna che avere l’iphone e lo yogurt magro in frigo non vuol dire che per forza tutti i nodi della propria vita siano venuti al pettine.

Roberto Origliasso con la solita collaborazione balcanica di P. Andric ( a cui il film è piaicuto molto meno che a me)