TFF OFF 2012 / Recensione

Quartet

Quartet

Sezione TFF 2012 – Festa Mobile

Categoria TFF OFF – Zuppa d’anatra

Beecham House è una casa di riposo per musicisti che si trova nella campagna inglese. Cantanti d’opera e suonatori ormai in pensione passano le loro giornate tra la musica, quella che eseguono loro e quella che insegnano ai ragazzini della zona, e ogni anno – in occasione dell’anniversario della nascita di Giuseppe Verdi – organizzano un galà di raccolta fondi per mantenere la struttura in cui abitano.

Un giorno alla residenza arriva Jean, una famosa cantante lirica che ancora si comporta come una diva, che a Beecham House ritrova l’ex marito Reggie con il quale da anni non ha alcun rapporto oltre a Wilf e Cissy, due suoi colleghi e cari amici che aveva perso di vista.

Il primo film diretto da Dustin Hoffman, trasposizione cinematografica di una pièce di Ronald Harwood, è un gioioso inno alla vita e alla passione per essa, a tutte le età. Raccontato con ritmo e grande humor, è punteggiato da battute divertenti che fanno spesso scoppiare a ridere il pubblico in sala. Wilf, in particolare, a seguito di un piccolo ictus che – a suo dire – gli impedisce di autocensurarsi – è una continua fonte di commenti ironici, spesso a sfondo sessuale.

La musica gioca un ruolo di rilievo nella storia. Le note del “Brindisi” (da La Traviata di Verdi) suonate dagli ospiti della casa in apertura trasportano subito lo spettatore in un ambiente allegro e vivace, in cui tutti i personaggi si muovono in maniera corale. E “Quartet”, oltrechè titolo del film, è l’aria cantata nel terzo atto della Bohème dai quattro personaggi principali che – in questo caso – sono proprio Jean, Reggie, Wilf e Cissy.

Sara Minucci