TFF OFF 2012 / Recensione

28 Hotel rooms

28 Hotel rooms

Sezione TFF 2012: Festa Mobile

Categoria TFF OFF: Bulli & Pupe

Lei vive a Seattle, lui a New York. Entrambi viaggiano molto per lavoro. Una sera si incontrano nel ristorante di un albergo e passano insieme una notte di sesso. La mattina dopo lui le lascia il proprio numero, lei mette in chiaro che non lo chiamerà mai. Ovviamente lei non tiene fede al suo proposito, altrimenti non ci sarebbe stato il film, che è appunto la storia della relazione clandestina tra quest’uomo e questa donna (di cui non si conosce il nome, tanto che nei titoli di coda i ruoli indicati sono semplicemente “man” e “woman”) vissuta solo nelle stanze di alberghi in giro per gli Stati Uniti.

Il loro rapporto si sviluppa ed evolve stanza dopo stanza. All’inizio ci sono solo la passione sfrenata e la curiosità di conoscere l’altro, facendo domande fondamentali tipo: “Sei repubblicano o democratico?”, “Hai mai visto un film con Ronald Reagan?”, ma anche “Chi è il primo che hai baciato?”.

Il punto di svolta nella loro storia si manifesta la volta in cui, mentre racconta del suo lavoro vestita solo di biancheria intima nera, lei si infila dei calzettoni di spugna bianca per proteggersi dal freddo. Come fiumi di inchiostro su riviste patinate ci hanno insegnato, il calzettone di spugna bianca, pur non potendo essere accusato di far finire l’amore, è però spesso la tomba della passione. Il rapporto tra i due sembra infatti diventare più completo e profondo, dominato non più solo dall’attrazione fisica e dal brivido del nuovo. Via via i due si trovano a raccontarsi le proprie vite fuori dalla loro “bolla” fatta di stanze di albergo e coincidenze aeree, parlano del lavoro, dei matrimoni, dei sogni, per decidere finalmente di provare a vivere davvero il loro amore.

A mio parere, il maggior pregio del film è offrire una bella carrellata delle possibilità della moderna architettura d’interni nel campo alberghiero (se siete appassionati del genere, in fondo ai titoli di coda c’è il lungo elenco degli hotel in cui hanno girato). Non si spinge oltre. Per essere una pellicola che racconta un amore mi sembra non riesca a suscitare grandi emozioni, a parte – talvolta – la noia.

Sara Minucci