TFF OFF 2012 / Recensione

Am Himmel der Tag/Breaking horizons

Am Himmel der Tag/Breaking horizons

Sezione TFF – Torino 30

Categoria TFF OFF – 50 sfumature di sfiga

Una ragazza di trent’anni che in realtà sembra appena maggiorenne si diploma all’Accademia di cinema di Postdam, in Germania, con un piccolo capolavoro degno dei più navigati cineasti.

Non è la trama di Breaking Horizons, bensì la storia di Pola Beck, la talentuosa e giovanissima regista che ha diretto il film già vincitore del German Language feature competition.

E’ vero, all’inizio potrà sembrarvi il solito teen drama: Lara, una ragazza di venticinque anni rimane incinta dopo un rapporto con uno sconosciuto, decide di tenere il bambino con il supporto dell’amica – bionda, slavatina e un po’ superficiale che le ha soffiato il flirt con il docente figo di architettura – e dei genitori ricchi in crisi di coppia.

La protagonista, nonostante debba rinunciare a una vita disordinata, fatta di clubbing e sesso occasionale, si appassiona presto all’idea di diventare madre, convinta che ciò possa finalmente dare una direzione al suo cammino.

Fin qui, forse, niente di particolare. Tuttavia, un imprevisto cambierà il destino della gravidanza di Lara e la sua vita diventerà una delirante e disperata menzogna fino all’accettazione della dura realtà.

Posso giurarvi di aver sentito le due persone sedute di fianco a me trattenere il fiato e tirare su con il naso per non scoppiare in un pianto dirotto.

Mentre mi ricomponevo a luci accese, ho pensato al corso degli eventi di quel pomeriggio. Ero arrivata al Lux un’ora in anticipo per vedere l’ultima programmazione di The Liability. Niente da fare, tutto esaurito. Sono due parole che sento ripetere spesso durante questo festival.

Così, al posto di guardare un film spaccone che avrei senz’altro inserito nella categoria Bulli e Pupe, mi sono ritrovata nel bel mezzo di una diagnosi esistenziale dei miei doveri biologici.

Insomma, se siete tipi sensibili questo è il film giusto per voi. Ma non dimenticate i fazzoletti.

Benedetta Catanzariti