TFF OFF 2012 / Recensione

Call Girl

Call Girl

Sezione TFF – Torino 30

Categoria TFF OFF – Bulli e pupe

Call Girl , in concorso al 30° Torino Film Festival, ci racconta la storia di un Lele Mora svedese, attraverso lo sguardo di due quattordicenni coinvolte in un giro di prostituzione di alto borgo. Ispirata a fatti realmente accaduti, la pellicola si articola attraverso due narrazioni parallele: quella delle due minorenni e del loro iter attraverso gli istituiti minorili, e quella dell’indagine relativa al giro di prostituzione gestito da Dagmar Glans (Pernilla August) nel quale sono coinvolte, e che le alte sfere del governo svedese tentano di insabbiare con ogni mezzo a disposizione.
Le bellissime immagini della Stoccolma degli anni sessanta, lucide e cupe, accompagnano lo spettatore per due ore e mezza intensissime. Marciman orchestra una schiera di personaggi con innegabile perizia, e costruisce un dramma corale di rara bellezza e profondità.
Il suo punto di vista sulla questione della prostituzione, tuttavia, rimane ambiguo: sebbene drammatica, la storia delle due protagoniste a tratti mostra le controparti positive della loro scelta. La loro discesa negli inferi del regno della prostituzione è al contempo un percorso di crescita e di liberazione, che le riscatta dal mondo grigio e triste in cui vivono; la loro scelta va contro la dignità personale, ma al contempo è un inno alla libertà. Così, durante le indagini, una delle prostitute dichiara alle autorità: “Se non fosse per loro sarei sicuramente senza un tetto e senza un lavoro, in mezzo alla strada”. Sembrerebbe che per Marciman la prostituzione minorile non sia solamente un’attività da deprecare, ma un fenomeno più complesso e sfaccettato, dove s’incontrano bene e male, crescita e degrado, libertà e coercizione. Un film complesso, dunque, che non si piega ad un’interpretazione definitiva: non ci consegna una morale definita, ma una domanda, alla quale starà allo spettatore rispondere. Una scelta che farà forse storcere la bocca a qualcuno, ma sicuramente coraggiosa; domenica sapremo se la Giuria del Torino Film Festival vorrà premiare o punire questo coraggio. Il film di Marciman ha già portato a casa il premio FIPRESCI dal Toronto International Film Festival, ed è certamente un candidato a quello di Torino. Ai giurati il verdetto.

Neri Marsili