TFF OFF 2012 / Recensione

Sun don’t Shine

Sun don’t Shine

Sezione TFF 2012 – TFF 30

Categoria TFF OFF – 50 sfumature di sfiga

Sun don’t shine, dell’esordiente Amy Seimetz, è un road movie dalle tinte fosche. Crystal (Kate Lyn Sheil) e Leo (Kentucker Audley) sono una coppia in fuga, con un cadavere nel bagagliaio di cui sbarazzarsi, e una paura tremenda di essere fermati dalla polizia.
Per chi non ha ancora visto la pellicola, bisogna precisare che il teaser del TFF in proposito è fuorviante: quella di Crystal e Leo non è assolutamente “una fuga ansiogena contro il tempo”. La Seimetzal contrario mette in scena un film dal ritmo lento e sfibrante, e fin dai primi minuti è facile intuire che Sun don’t Shine non è la storia di due Natural Born Killers. E’, al contrario, un dramma psicologico lento e nevrotico, che dà una forma tutta originale al topos della coppia minacciata e in fuga. La paura di essere scoperti e i sensi di colpa sono il dispositivo narrativo che innesca il progressivo ed estenuante collasso psicologico della coppia. Crystal è una ragazza fragile e nervosa, incapace di portare il fardello dell’omicidio. Lentamente si lascia andare alla follia, in un crescendo snervante che distrugge la pazienza e la stabilità del suo compagno di viaggio, insieme ovviamente a quella degli spettatori. Con una grande prova di recitazione che la Sheil interpreta un personaggio così ostinatamente irritante, così irrimediabilmente noioso e frustrante.
Non sono ottanta minuti gradevoli quelli di Sun don’t shine. Amy Seimetzha girato un film faticoso, che rappresenta con lucidità le passioni e le paure che di una donna che si avvicina lentamente alla follia. Un film tutto psicologico, da raccomandare solo agli amanti del genere.

Neri Marsili